Giornata Internazionale della Disabilità.


L'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, in seno alla Consulta della Salute della Pastorale Diocesana, e in collaborazione con le Associazioni Partners, celebra la giornata internazionale della disabilitàin un'area antica, ricca di miti e storia, al centro della nostra bella città: la Rocca dei Rettori.
Una sbirciatina alle sue origini, renderà attinente la scelta della location, con il percorso che abbiamo deciso di intraprendere.
Sorta nel 875 per scopi difensivi e volere di Arechi II, sui resti di un'Arce Romana, eretta a sua volta su un terrapieno, risalente al IV secolo avanti Cristo, la Rocca divenne residenza dei rettori di Benevento nel 1321, e le ultime ristrutturazioni le diedero l'aspetto attuale.
Nel suo interno, in un'ala museo, sono racchiuse molte testimonianze dei periodi più splendenti del popolo sannita, le cui tracce, furono rivelate a pochi metri dal giardino, in una necropoli risalente al VII secolo Avanti Cristo.
Non c'è dubbio; un posto antico, che ha vissuto miti e leggende.
Misterioso.
Come il Paese che non sai.
Un non luogo, dove il buio non esiste, il suono diventa silenzio, e il silenzio si trasforma in ascolto.
Un non luogo che però esiste davvero, abitato dai diversi.
Ma come sono i diversi?
Sono fatti di ... versi, perché sono poesia.
La nostra stanza rappresenta il buio, posto misterioso, come il mito cantato da un singolare personaggio, un Aedo greco, e di un segreto, svelato da uno spirito guida.
Si narra di Demetra, dea dell'abbondanza e Madre Terra, e di sua figlia Persefone, rapita e nascosta nella terra dei morti dal dio Ade, perdutamente innamorato della fanciulla.
E del dolore di Demetra, e della carestia che attanagliò il mondo, nei lunghi anni di separazione, e del patto fra Demetra e Ade, un patto fra la vita e la morte.
La fanciulla avrebbe potuto riabbracciare la madre per soli sei mesi l'anno, e la gioia di quegli incontri, diede lieviti alla Terra, e coincise con l'inizio della primavera e la fine dell'estate, i periodi più prosperosi della Natura.
Nei successivi sei, Persefone avrebbe dovuto fare ritorno agli inferi, da Ade, e il dolore della separazione avrebbe creato l'autunno e l'inverno, facendo entrare Demetra in un gelido letargo.
Questo È il mito, dimenticato come il suo segreto.
La gioia della condivisione, l'incontro, il trovarsi, sono lieviti antichi, e creano vita e fermento, e i frutti , siano essi belli o imperfetti, fanno lo stesso percorso per diritto di nascita; ognuno serve e ognuno nutre.
La separazione, il dolore, creano barriere drastiche come la morte.
Ricordiamo il potere del lievito madre, che si rinnova ogni anno in cantina, in autunno, per trasformare il mosto in vino.
Ogni chicco d'uva diventa mosto, sia esso bianco o nero, grande o piccolo, dolce o aspro, diventa da sempre il nÈttare degli dei, quel dolce succo che in se' racchiude il mistero della vita.
Oggi celebriamo la giornata della disabilità così, conducendo frutti perfetti nella momentanea condizione di imperfezione, non per vendetta o mostrare di cosa siamo capaci, ma per ricordare a tutti un segreto dimenticato.
Nel buio siamo tutti uguali, ma a guardare bene, lo siamo anche nella luce, ognuno con il suo dono, con la sua peculiarità.
Ti aspettiamo.
Noi siamo pronti! E tu?
Ringraziamo la cittadinanza più audace, per la volontà di mettersi alla prova, e tutti coloro che daranno tutti se stessi per la buona riuscita dell'evento.
scarica la brochure dell'evento.

La presidente: Raffaela Masotta



Pubblicazione del: 28-11-2018
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